PAESAGGI CONTEMPORANEI
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Paesaggi di vino e di uva, paesaggi di grano, paesaggi di zucchero e paesaggi di mare,
con i loro cicli e la loro tradizione...
Paesaggi Contemporanei è un progetto artistico interdisciplinare e multimediale, creato da Pino Di Buduo, regista del Teatro Potlach, antropologo ed esperto nella drammaturgia artistica degli spazi pubblici.
L’obiettivo principale del progetto è riscoprire, enfatizzare e valorizzare, attraverso l’arte, gli spazi urbani, donando così agli spettatori itineranti una nuova e rinnovata emozione all’idea statica di tradizione, che riporti alla luce la profonda cultura immateriale del luogo in cui ci si trova.
I paesaggi contemporanei sono ispirati alle identità dei luoghi, partendo dai temi dei cicli agroalimentari della profonda tradizione dei saperi del mare e dei saperi di terra. Ad esempio: il ciclo della pesca, il ciclo del sale, il ciclo del grano, il ciclo dell’olio, del vino e della vite, il ciclo agropastorale, il ciclo dello zucchero, e tutte le produzioni artigianali correlate, comprese la produzione di dolci e cibi tipici.
Inoltre, il progetto lavora sull’attivazione del “patrimonio culturale vivente” del territorio, cioè la mobilitazione delle associazioni, dei giovani, dei gruppi creativi e dei singoli artisti operanti nel territorio, al fine di coinvolgerli nell’evento spettacolare.
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Opinioni della stampa
Giornale di Sicilia
Ogni “bene” diventa spettacolo, dà luogo a suggestioni visive, animate da ballerini, musicisti, performer, ma anche ciclisti acrobati e pugili.
EXTRA. Quotidiano siciliano di informazione
Uno spettacolo coinvolgente, totale, itinerante, multimediale e multidisciplinare in cui lo spettatore ha un ruolo fondamentale: insieme agli artisti, si trasforma in un viaggiatore-esploratore dei paesaggi contemporanei della propria memoria e della propria città
Giornale di Sicilia
Gli attori si presentano: sono lì per raccontare al pubblico i riti antichi della terra, i suoni e i colori, i sapori e i saperi, i beni immateriali, i cicli vitali, i pupi, le tonnare. E per farlo, avviano un viaggio ancestrale che scopre palazzi barocchi e conventi claustrali, volute e ghirigori di pietra, terrazzi, altarini, scaloni